giovedì 5 novembre 2009

La televisione

Improvvisamente ci si ritrova soli. Il mondo che si conosceva, con cui si conviveva, che si pensava perfetto, crolla, svanisce, ci abbandona di colpo. Si rimane soli, in piedi in mezzo alle macerie: e adesso?

Lo sconforto e la disillusione ci impediscono di compiere anche i gesti più banali a cui eravamo abituati e che ci sembravano scontati, come accendere la televisione!

Quindi si tenta di reagire ricercando qualcosa che tenga occupata la testa.


Poi succede qualcosa. Qualcosa d’inaspettato, di improvviso, d’impetuoso, di inevitabile. E ci coinvolge fino al midollo, al punto che s’incomincia a fare tutto in funzione di questo. Ci si sente bene, si vede tutto con occhi più sereni, si riprendono i semplici gesti, non ci si sente più soli e tutto sembra incastrarsi alla perfezione.


Ma questa successione così intensa di eventi, da una vita apparentemente stabile, alla sofferenza ed alla solitudine, all’euforia ed alla completa apertura, porta anche alla presa di coscienza di sé e del mondo, ad una maggiore consapevolezza ed alla necessità di metter ordine davvero nella propria vita. Ci si ritrova soli di nuovo, ma questa volta coscientemente e con un scopo preciso: ricercare ed esprimere se stessi. Il tempo, che tutto sistema, diventa complice in questa ricerca ma, senza forzare gli eventi, bisogna mantenere la volontà di andare fino in fondo.


Non avevo più acceso la televisione fino ad oggi, forse per una mia sciocca debolezza…


Tu hai fatto la cosa giusta al momento giusto. Se l’avessi accesa prima, probabilmente l’avresti odiata!

Nessun commento:

Posta un commento