martedì 25 maggio 2010

Il mio mestiere

Ho cercato di riassumerti i fatti principali che mi sono accaduti in tutti questi anni, ti ho dato un’idea di quello che ho fatto e dell’ambiente dove ho lavorato. Volendo, potrei darti una mano per farti entrare nel mondo del lavoro in cui io ho vissuto per trentaquattro anni. Vuoi fare il mio mestiere?


C'era un tipo che viveva in un abbaino per avere il cielo sempre vicino; voleva passare sulla vita come un aeroplano, perché a lui non importava niente di quello che faceva la gente. Solo una cosa per lui era importante e si esercitava continuamente per sviluppare quel talento latente che è nascosto tra le pieghe della mente.

E la notte, sdraiato sul letto, guardando le stelle dalla finestra nel tetto con un messaggio

voleva prendere contatto.


No, non voglio fare il tuo mestiere, non mi sento tagliato per quel tipo di lavoro. Ho passato tutta la vita a concentrarmi su un altro tipo di argomento che ora mi parrebbe stupido non mettere in pratica ciò che ho imparato.

Ho rubato il tempo, ma ora ho trovato una collocazione, la mia dimensione e mi sento libero.


Dopo un po' di tempo la sua sicurezza comincia a dare segni di incertezza: si sente crescere dentro l'amarezza, perché adesso che il suo scopo é stato realizzato si sente ancora vuoto, si accorge che in lui niente é cambiato, che le sue paure non se ne sono andate, anzi che semmai sono aumentate dalla solitudine amplificate.

E adesso passa la vita a cercare ancora di comunicare con qualcuno che lo possa far tornare.


mercoledì 5 maggio 2010

Desideri

Ognuno di noi cerca di coltivare i propri desideri, ma durante la vita può capitare di venire sopraffatti dagli eventi. Quando la vita ricade addosso con tutto il suo peso e tutto sembra insormontabile, lo sconforto è grande e ci si scoraggia.


Non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. Io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo... salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l'ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. E' lì che salta tutto, non c'è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatta tanto di quel male che tu non puoi nemmeno immaginare - Oceano mare


Più che nella fortuna (che comunque, come una scintilla, può agevolare il processo), nei momenti di sconforto bisogna credere in se stessi e nel domani, con la convinzione che niente e nessuno può e deve mettersi tra noi ed i nostri desideri.