giovedì 31 dicembre 2009

Caccia alla volontà

Sono queste le cose che più mi mancano, le piccole debolezze che conoscevo solo io. Queste cose la gente le chiama imperfezioni, ma non lo sono, sono la parte essenziale. Niente e nessuno è perfetto, ma la domanda è lo è per noi? È questo che conta, è questo che significa intimità. Puoi sapere tutte le cose del mondo, ma il solo modo di scoprire questa qui è darle una possibilità.


Non bisogna avere paura di non farcela, di non essere in grado, di venire abbandonati, perché questo significherebbe mancare di fiducia in noi, negli eventi e nel domani; non bisogna crogiolarsi nella propria miseria, si rischia di ingobbirsi sotto il peso dei propri pensieri.


Si pensa di essere dei grandi pensatori, invece si è solo dei grandi distruttori.


Il migliore augurio che si possa auspicare in questo clima di feste natalizie è che ognuno ritrovi la propria volontà, i propri desideri, la propria determinazione e si prodighi per perseguire i propri obiettivi.

venerdì 18 dicembre 2009

L'attimo

Nell’attimo in cui, dopo tanto tempo, si incontra di nuovo una vecchia conoscenza con la quale si ha condiviso una buona parte della propria esistenza, si possono provare molteplici sensazioni più o meno confuse ed intense. Inoltre, quando l’incontro è annunciato, si creano delle aspettative e si spera che la cosa avvenga nella maniera più naturale possibile.


Così, in un istante tornano in mente le vicende che ci hanno visti coinvolti entrambi, le gioie, i dolori, i discorsi, l’esperienza acquisita, le frustrazioni, i rimorsi ed i rancori. Nello stesso istante si può percepire un fatto nuovo derivato dall’interruzione del rapporto continuativo: la distanza ci ha reso più lucidi e consapevoli delle nostre capacità, il minore coinvolgimento diretto ci ha permesso di ritrovare la nostra individualità senza la quale non potremmo contribuire nei rapporti con il mondo e con gli altri.


In quell’attimo dell’incontro queste sensazioni si susseguono rapidissimamente ed alla fine si capisce che non si avrebbe nessun problema a riprendere da dove si era lasciato, forti del fatto che noi possiamo gestire meglio la nostra parte.


mercoledì 9 dicembre 2009

Il cane lupo

Vigilia di Natale. Gli ospiti si stavano preparando per la veglia natalizia della vigilia ed era ormai notte inoltrata. Faceva freddo ed aveva cominciato a nevicare forte. Il luogo, che già di per sé conciliava al silenzio, sembrava ancora più tranquillo: regnava la caratteristica pace di una vigilia natalizia innevata lontano dai centri abitati. Il cane lupo riposava.

La neve aveva incominciato a preoccupare gli ospiti, infatti, il paesaggio tanto suggestivo avrebbe potuto creare problemi per la viabilità, anche perché la strada era stretta, senza parapetto e non era illuminata. Così, prima che potessero rimanere bloccati, gli ospiti decisero di ritornare al centro abitato. Partirono, ma il cane lupo si parò davanti alla macchina abbaiando. Il suo Padrone lo riprese e gli ospiti poterono ripartire. Il cane lupo, però, continuava ad abbaiare e, quando la macchina era già lontana, riuscì a liberarsi dal Padrone ed a correre dietro al veicolo. Lo raggiunse e si parò nuovamente davanti abbaiando. Dalla macchina scesero per tranquillizzare l’animale. Più avanti, illuminata dai fari, la strada franata bloccava il passaggio.

Così il cane lupo aveva percepito il pericolo ed aveva cercato di avvertire gli ospiti.


Anche se non possediamo le doti del cane, che è in grado di percepire gli ultrasuoni, dobbiamo dare la giusta importanza a ciò che viene raccolto dai nostri 5 sensi, infatti, molte e più durevoli sensazioni si possono sperimentare attraverso ciò che non è materiale: intuito, istinto, sensibilità, coscienza; i sensi sono la finestra sul mondo, del quale ogni individuo deve cercarne, capirne e concepirne il senso, anche se non è semplice comprendere qualcosa che non si può vedere, non si può sentire, né toccare.


L’indispensabile è invisibile agli occhi.