Ero in formissima, eccitata, tutto stava andando a meraviglia. Raccoglievo ogni nuova sfida e la superavo son scioltezza: ero la migliore, mi sentivo di poter fare tutto, niente poteva fermarmi.
Un giorno qualcuno mi propose una cosa nuova fuori dai soliti schemi. Avevo bisogno di nuovi stimoli e questa proposta sembrava arrivare nel momento giusto. Così accettai ed incominciai le prove. Mi resi subito conto che era effettivamente una cosa davvero diversa e che avrei avuto bisogno di un po’ di tempo per famigliarizzare. Man mano che passavano i giorni, però, mi trovai sempre più in difficoltà e non riuscivo a fare progressi: era come se mi sentissi bloccata, come se qualcosa dentro di me inconsciamente mi frenasse. S’innescò un circolo vizioso: più aumentavano le difficoltà, più mi preoccupavo e più mi preoccupavo più vedevo le difficoltà aumentare, fino a quando non riuscì più ad esprimermi in alcun modo. L’angoscia si trasformò in ansia e non riuscì più a concludere nulla. Intorno a me la gente incominciava a perdere la fiducia in me ed a mettermi da parte e questo, ovviamente contribuì ad accrescere ancora di più le mie paure. D’un tratto mi resi conto quanto fossi davvero sensibile e, contemporaneamente, quanto importante fosse per me ritrovare la sicurezza e la padronanza nella cosa che sapevo fare meglio.
Un giorno in sala prove si presentò una persona, non tanto bella ne simpatica, ma rimase tutto il tempo a seguire le mie prove, mentre gli altri mi rivolgevano occasionali parole di incoraggiamento senza troppa enfasi. Alla fine della giornata quella persona non tanto bella ne simpatica venne da me e mi disse se volevo entrare a far parte del suo gruppo. Io alzai gli occhi ed esplosi tutta la mia rabbia, la mia frustrazione, la mia ansia.
Ma che cazzo stai dicendo!
Sono sicuro che è quello che vuoi: questo è ciò che conta, il resto arriverà.
Rimasi senza parole di fronte alla sua calma e determinazione. Questa persona mi aveva seguito per tutto il giorno, aveva visto quanto fossi tesa ed impaurita, eppure mi voleva nel suo gruppo solo per il fatto che credeva nelle mie reali potenzialità oltre le apparenze!
Ma questa persona sapeva il fatto suo ed ora lo so anch’io. Se sono qui ora è grazie a questa persona, che ha risvegliato in me la fiducia. In realtà le cose non cambiarono subito, ma mentre tutto e tutti rimanevano indifferenti quella persona mi incoraggiava e mi accettava per quello che ero. Non ho mai cercato punti di riferimento e non li cerco tutt’ora: ho ritrovato me stessa e la serenità ed ho scoperto di voler continuare a condividere le mie esperienze con questa persona non per riconoscenza, ma perché lo voglio sinceramente.
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