Lentamente le porte si chiusero e la vettura cominciò a muoversi.
Guarda!
Il panorama che si aprì davanti lasciò senza fiato, mentre la vettura continuava lenta la salita, quasi volesse lasciare il tempo di assaporare l’emozione: mani sulle spalle, ancora presto per passare le dita tra i capelli, ma man mano che la vettura si arrampicava lungo i binari, cresceva dentro ognuno di loro la voglia dell’altro.
Dalla collina la vista era spettacolare, complice il tempo splendido: mentre camminavano si raccontarono pezzi di vita e pareva non esistesse nient’altro intorno a loro. In quel momento si sentirono avvolti da una sensazione fresca, naturale, incoercibile, le parole sfumarono ed i corpi cominciarono a parlare: le mani, le labbra, gli occhi, le ginocchia, i piedi iniziarono ad urlare, non c’era più tempo né per pensare né per parlare; le carezze ed i baci si moltiplicarono, gli sguardi divennero così intensi da far venire la pelle d’oca. Tutto era pervaso di tenerezza e dolcezza.
Sei un miracolo!
S’innamorarono. Le settimane che seguirono furono travolgenti: si ritrovarono a fare cose che non avevano mai fatto prima o che non avrebbero mai pensato di poter fare più. Si presero cura l’uno dell’altro, programmando le proprie giornate, il proprio tempo libero, stravolgendo le loro vite.
Venivano da due vite diverse, ricche di esperienze, gioie e dolori, ed erano due persone così diverse da non avere niente in comune, bensì tutto da scoprire e non annoiarsi mai.
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