Io leggo. Per la verità sarebbe meglio dire che ascolto. Infatti, leggo gli audiolibri scaricati da internet. Per chi è ipovedente come me è prezioso avere a disposizione opere letterarie in formato audio facilmente reperibili in rete. In effetti la tecnologia digitale ha davvero aperto molte porte, soprattutto per chi è affetto da disabilità.
Ma torniamo agli audiobook. Vorrei riportare una citazione tratta da L’eleganza del riccio, di Muriel Barbery. A parlare in prima persona è la giovane protagonista femminile del romanzo la quale, dopo un piacevole dialogo in ascensore con un nuovo inquilino, formula questo “pensiero profondo” a cui sono molto affezionato.
Per la prima volta ho incontrato qualcuno che cerca le persone e che vede oltre. Può sembrare banale, eppure credo che sia profondo. Non vediamo mai al di là delle nostre certezze e, cosa ancora più grave, abbiamo rinunciato agli incontri. Non facciamo che incontrare noi stessi, in questi specchi perenni senza nemmeno riconoscerci. Se ci accorgessimo, se prendessimo coscienza del fatto che nell’altro guardiamo solo noi stessi, che siamo soli nel deserto, potremmo impazzire. Io, invece, supplico il destino di darmi la possibilità di vedere al di là di me stessa e di incontrare qualcuno.
Probabilmente di confronti seri se ne sente il bisogno ma, forse, la volontà di impegnarsi veramente ce n’è poca, anche se non sembra.
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