martedì 24 agosto 2010

La coperta

Ripiego la coperta e per un attimo mi lascio rapire da un vago senso di amarezza: aspettative deluse, desideri interrotti; cerco di capire cosa mi riserva il futuro. Ho appena terminato i miei giorni di ferie, trascorsi tra città, mare e montagna e si accavallano immagini e sensazioni.


Al rientro dalla città, prima tappa delle vacanze, mi sentivo malinconico. Ricordo, infatti, che appena la terra aveva cominciato ad allontanarsi sotto di me mi ero sentito stringere la gola e quasi a stento ero riuscito a trattenere la commozione: erano stati giorni sereni e caotici in una città che amo e che mi fa sempre sentire a casa, ma in quel istante avevo sentito come un pesante senso di vuoto, senza sapere più come riempirlo.


Poi, il viaggio verso il mare, in un venerdì 13 freddo e tempestoso. Fui protagonista di un piacevole quanto spontaneo scambio di favori con una compagna di scompartimento: infatti, io la aiutai a sistemare i bagagli e lei mi diede una mano (forse sarebbe meglio dire un occhio) quando dovetti comunicare al controllore il codice di prenotazione stampato sul biglietto. Questa banale circostanza del tutto inaspettata mi aveva permesso di riempire felicemente il tempo del viaggio.


Avevo dovuto, invece, ridimensionare la durata del mio viaggio in montagna, inizialmente programmato per un periodo più lungo, ma ciò mi permise, avendo scelto di rientrare in una data diversa, di partecipare ad una festa in alpeggio e di fare l’esperienza di uno spettacolare volo in elicottero, grazie al quale, nel tragitto verso il sito della festa, ebbi occasione di apprezzare appieno la bellezza della natura e dei paesaggi di quei luoghi: la giornata si rivelò unica, anche per l’accoglienza degli organizzatori in generale, il cibo e la gente.


Richiudo la coperta nella sua custodia, mentre tutto questo mi scorre nella testa: nonostante un generale senso d’incertezza riguardo al presente e, soprattutto, al futuro mi convinco che dai piccoli gesti possono nascere altri gesti, altre iniziative, nuove situazioni e condizioni; che l’evolvere degli eventi di ogni giorno può riservare delle sorprese e che basta avere un po’ più di fiducia in sé e nelle proprie convinzioni per superare i momenti di impasse.

1 commento:

  1. mi ha fatto venire in mente quando da piccolo tornavo dalla Calabria e avevo il magone per un mese... e crescendo non è che le cose cambino, anzi...

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