giovedì 4 marzo 2010

Il compromesso

[...] Come fate voialtri laggiù a sceglierne una [strada], a scegliere una donna, una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare [...] Tutto quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce e quanto ce n’è! Ma non avete paura, voi, di finire in mille pezzi anche solo a pensarci a quella enormità [...] La terra è una nave troppo grande per me.


Un uomo con un fantastico talento riempie di vita un piccolo mondo finito di persone: giorno dopo giorno le folle estasiate esultano e lo acclamano; giorno dopo giorno il mito dell’uomo cresce e si rafforza. All’interno del piccolo mondo finito egli può usufruire di un numero infinito di combinazioni per soddisfare il suo talento.


Ma fuori da questo mondo, nessuno conosce l’uomo ne il suo talento.


Solo tu sai che sono qui.


è troppo forte la paura del grande mondo che si trova al di fuori, è troppo grande il timore di amare e di crearsi delle radici; l’uomo preferisce dedicare la sua esistenza a sgravare, in maniera indubbiamente eccezionale, i cuori della gente che gli passa davanti, dalla paura di quest’immensità. Sceglie di evitare compromessi con la vita e di disarmare i propri desideri e le proprie speranze, rifugiandosi fino alla fine in quel piccolo mondo finito che per tutta la vita ha conosciuto i suoi pensieri e custodito il suo cuore. E con la sua scomparsa, svanisce anche il suo talento, straordinario dono, in questo caso fine a se stesso.


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